NAPOLI - Il sindaco di terzigno Domenico Auricchio ha revocato l'ordinanza con la quale si vietata ai compattatori di raggiungere la discarica di Cava Sari. Identica decisione è stata presa dal primo cittadino di Boscoreale Gennaro Langella. Auricchio ha revovato l'ordinanza, a quanto si apprende, poiché le analisi di Arpac e Asl non stabiliscono alcuna correlazione tra l'inquinamento delle falde acquifere e la presenza della discarica.
CRISI RIFIUTI - Langella da parte sua ha cassato l'ordinanza «alla luce delle osservazioni della Prefettura di Napoli, susseguenti all’intervento della Procura di Nola che, sulla scorta dei risultati delle analisi dell’Arpac e dalla susseguente relazione che conclude affermando che la mancata acquisizione di controlli pregressi, necessari e dovuti, circa lo stato di qualità preesistente della falda acquifera prima dell’ apertura della discarica, non consente di formulare ipotesi precise sulla fonte della sua contaminazione, ha ritenuto l’ordinanza del Sindaco di Terzigno del tutto ingiustificata e non supportata da qualsivoglia materiale probatorio, in particolare nella parte in cui si afferma la sussistenza di ‘un’attualità dell’ inquinamento della falda acquifera’ idonea a determinare un grave pericolo per la salute pubblica e che nella sostanza avrebbe determinato un’interruzione di pubblico servizio». Dunque, da questo momento i 18 comuni della zona rossa possono tornare a sversare a Cava Sari la frazione secca.
Carlo Tarallo
19 novembre 2010
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