venerdì 5 novembre 2010

Pubblichiamo una mail inviata da Michele Amoruso ad Antonio Di Pietro e la risposta della sua segreteria ad oggetto : sos alla politica del fare e non delle parole

Caro signor Amoruso, le rispondo a nome del presidente Di Pietro. Sono Paolo Brutti, responsabile del Dipartimento nazionale Ambiente dell'IdV. Condividiamo pienamente le sue valutazioni e le sue denunce. Se vuole, consultando il nostro sito   www.italiadeivalori.it   troverà un mio articolo di tre giorni fa nel quale esprimo le medesime valutazioni che fa lei sulla questione vergognosa dei rifiuti scaricati nelle cave del Parco Nazionale del Vesuvio. Voglio assicurarle la nostra completa disponibilità ad azioni politiche e giudiziarie per impedire che lo scempio perpetrato vada avanti e per ottenere la bonifica dei luoghi. Proprio per le considerazioni che lei fa sul Parco del Vesuvio, patrimonio non solo dell'Italia, ma dell'UNESCO, sto verificando la possibilità di avviare un'azione giudiziaria presso la Corte di Giustizia europea, per il danno irreparabile che le decisioni del governo italiano arrecano ad un bene tutelato dal trattato costitutivo della UE, oltre che dalla nostra Costituzione e dalle leggi. Alcuni esperti sono al lavoro per vagliare la fattibilità del ricorso. Spero di poterle dare presto una buona notizia. A risentirla con piacere. Paolo Brutti.













Oggetto: sos alla politicaa del fare e non delle parole

                            gent.mo presidente Di Pietro, sono un cittadino di boscoreale, la località che in connubio con Terzigno, Boscotrecase, Trecase e Pompei vive il dramma della discarica più importante d'europa perchè realizzata in un PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO, patrimonio dell'UNESCO, sottoposta ai vincoli naturalistici e paesaggistici più impensabili (basti pensare che la noramtiva vigente nel parco non consente ne di abbattere un pino perchè oggetto di reato penale - per la costruzuione abuisiva della strada di accesso alla discarica SARI ne sono stati abbattuti dallo stato, in deroga, ben cinquanta tutti secolari - o ancora non è possibile costruire un muretto di rencizione di una altezza superiore ai 20 cm in quanto il furetto specie endemica del territorio vesuviano, non riesce a spostarsi liberamente nel bosco). Si una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, dove dal 1995 ad oggi sono stati investiti circa 82 milioni di euro per il rilancio dell'immagine e dei prodotti biologici (lacrima Christi, pomodorini del piennolo, olio, l'albicocca vesuviana) del Parco Nazionale del Vesuvio e poi, poi si costruisce una discarica, anzi mi correggo, si ottura un buco con i rifiuti tal quale e quant'altro (vedi inchiesta della procura di Nola in corso) distruggendo un patrimonio unico al mondo. mai visti tanti gabbiani nel Parco, non siamo razzisti sugli animali, ma di sicuro non sono ua specia endemica vesuviana.
le scrivo perchè le sue origini contadine si accomunano con le nostre, imponendole come regola di vita l'attività dei fatti e non delle parole. ed è proprio con i fatti che la rotonda di Terzigno, che rappresenta l'unione geografica dei tre comuni di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase, ha unito i paesi vesuviani e l'EUROPA, per la chisura di quanto di illegale esiste nel Parco Nazionale del VESUVIO. perchè non bisogna dimenticare che nel mondo la campania è conosciuta per le cose positive che offre, come la regione del Vesuvio, il lacrima christi. I turisti dopo aver visitato gli ascavi archeologici di Pompei visitano nella scaletta del loro tour il VESUVIO. perchè non si riesce a capire che è necessario far filtrare che il problema dei rifitui e lagto ad una cattiva gestione degli stessi, alla mancata adozione della raccolata differenziata (vedi Napoli, ma anche Torre del Greco, Torre Annunziata, che rappresentanto i comuni che non adottato tale scelta oltre che legata alla repsonabilità civile ma anche sociale e ambientale.
avrei ancora tante cose da scrivere, ma ad oggi le dico che nessuno ha mai visitato la cava SARI per capire cosa è successo veramente.
poichè lei è l'uomo del fare, l'uomo che dei fatti ne ha tirato fuori lo slogan del suo partito, che sa fare anche opposizione con coerenza, e che non deve essere un'altro assente importante della scena vesuviana, perchè altrimenti non fa che avallare l'omertà che avvolge la regione Campania sull'argomento Monnezza, perchè in tutto questo, le garantisco che nessun politico si è degnato di discutere in questa fase delicatissima dei rifiuti del Parco Nazionale del Vesuvio.
Per questo le scrivo, perchè confido nella sua presenza, nell'appoggio e nell'impegno politico e giudiziario affinchè questa regione, ma soprattutto, questo PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO , non venga violentato per l'ennesima volta anche dalle istituzioni, perchè il PArco non è una escort ma una bellezza che significa espressione del creato e dell'armonia che solo la natura riesce ad offrire.
concludo dicendo, che chi le scrive non è un facinoroso, o un camorrista come eravamo stati etichettati dai media, ma un normale cittadino che stamattina le ha scritto perchè crede ancora nello stato e nella giustizia, e, soprattutto, nell'attività del costruire un Italia migliore, un italia più pulita, un italia che abbia ancora dei valori da spendere.
cordialmente michele amoruso

 

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