Piccola vicenda, marginale però istruttiva e che si ripropone di volta in volta con modi e fatti diversi. E che pone a noi ecologisti un problema che dobbiamo tenere presente sempre e ogni volta che i disastri dell’inquinamento ci pongono di fronte al dovere della denuncia. Ebbene non dobbiamo mai tradire la nostra credibilità e dobbiamo verificare compiutamente i fatti e le notizie che di volta in volta ci vengono poste. Soprattutto ai tempi di facebook dove la volatilità della notizia prodotta da un semplice click condiviso produce la circolazione di notizie mal interpretate se non completamente errate (e ingenerando dibattiti degni del miglior non sense). Quindi per qualche giorno è stata condivisa la foto che vedete, è un limone proveniente da Terzigno e l’associazione automatica con il discorso discariche è stato fatto con leggerezza, visto che la didascalia che accompagnava la foto citava prelievi di diossina superiori alla norma (da verificare) e che attribuiva la malformazione agi effetti della stessa, ma in realtà causata da un acaro. Questo rischia di offrire il fianco ai nostri critici che alle mille ragioni verificate e provate opppongono con maggiore visibilità e forza la scarsa preparazione e la prepotente superficialità di poche leggerezze. Ecco, proprio chi ha meno mezzi ha il dovere della credibilità: è il suo unico sostegno solido avendo, gli altri, una massa critica che non si affida alle analisi credibili in campo ambientale, ma alimentano le polemiche per distruggere insieme alle poche ambiguità i numerosi case eccellenti.
Rimando al buon articolo scientifico e divulgativo di Query (la scienza che indaga i mysteri):
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