giovedì 7 ottobre 2010

Il decalogo per la riduzione dei rifiuti


Il decalogo è un elenco di semplici azioni che adottate quotidianamente e, se seguite dalla maggioranza, potrebbero realmente fare la differenza in termini di impatto dei rifiuti sul pianeta. Diffuso durante la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, che si festeggia dal 21 al 29 novembre, è in realtà un invito valido per tutti i giorni dell'anno.Perché ridurre i rifiuti?
Ridurre i rifiuti è infatti importante:
• perché, dopo l'introduzione della raccolta differenziata porta a porta, è il passaggio obbligato per cominciare a vivere secondo uno stile di vita più sobrio. Le risorse della Terra non sono infinite e, se non si inverte la tendenza al consumo e allo spreco, presto si esauriranno;
• perché questa è la direzione intrapresa da leggi e normative europee e nazionali;
• perché, se riusciamo a diminuire la quantità di RSU che va in discarica (o all'inceneritore) e quella delle frazioni differenziate, si possono ripensare i servizi diminuendo ad esempio le frequenze di raccolta con conseguente diminuzione dei costi;
• perché è facile, si tratta di accorgimenti che si possono adottare comodamente nella vita di tutti i giorni!
Ridurre = non gettare, ma riutilizzare
Cosa vuol dire?
Significa utilizzare di nuovo cose già usate invece di buttarle via. Ogni volta che gettiamo qualcosa proviamo a porci la domanda: "Posso riutilizzarla in qualche modo?" Magari non tutto sarà recuperabile, ma una parte sì! Riutilizzare significa anche riparare. Se mi si rompe qualcosa, ecco la domanda giusta: "Posso riparare o far riparare questo oggetto?". Riutilizzare significa anche pensare se c'è qualcuno cui il mio oggetto può ancora servire.
Allungando il ciclo di vita di un oggetto evitiamo di:
• creare un rifiuto, utilizzando così le risorse in modo più sostenibile;
• comprarne un altro, riducendo il consumo di materie prime per la produzione di un bene nuovo.
Alcuni consigli per ridurre i tuoi rifiuti
• compra oggetti resistenti, non usa e getta;
• scegli prodotti con meno imballaggi;
• acquista prodotti ricaricabili, come batterie, detersivi ecc. e usa i distributori alla spina (per prodotti per la casa e alimentari) che si trovano in piccoli e grandi negozi della tua zona;negozi della tua zona;
• usa borse riutilizzabili, ceste, scatoloni o cassette per fare la spesa, evitando gli shopper in plastica;
• riutilizza fogli già scritti su di un lato per ulteriori appunti e, in ufficio e a casa, non stampare un documento se non è strettamente necessario;
• bevi l'acqua del rubinetto;
• usa i pannolini lavabili per bambini;
• ricarica le cartucce esaurite di stampanti e fotocopiatrici;
• acquista elettrodomestici con parti sostituibili;
• riutilizza gli scarti organici come concime per il giardino, facendo il compostaggio;
• passa gli abiti che non metti più in famiglia e tra gli amici, oppure portali presso le associazioni che li raccolgono;
• compra mobilio o vestiario nei negozi o mercati dell'usato;
• non usare fazzoletti in carta, tovaglioli in carta ecc.
Ricorda che un acquisto, per essere davvero sostenibile, deve: essere necessario, durevole, fatto con materiale riciclato, avere poco imballaggio, favorire il risparmio energetico, essere biologico, "equo e solidale", prodotto localmente, senza sfruttamento dei lavoratori.
Compostaggio domestico, cos'è?
Fare il compostaggio domestico significa smaltire in proprio la frazione organica dei rifiuti attraverso un processo naturale che consente di ricavare un buon ammendante per terreni e vasi. Tutti coloro che hanno un giardino, un orto o comunque un pezzo di terra più o meno ampio hanno la possibilità di attuare questa pratica.
Ecco cosa possiamo compostare:
• avanzi di cucina: residui di frutta e verdura, bucce, fondi di caffè ecc.;
• scarti di giardino e orto: sfalci di prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi, avanzi dell'orto;
• altri materiali biodegradabili: segatura e trucioli da legno non trattato.
Bevi l'acqua del rubinetto
L'Italia è tra i maggiori consumatori di acqua minerale in bottiglia al mondo, 8 volte la media mondiale (dato 2007).
Questo significa:
• oltre 1 milione di tonnellate di anidride carbonica (CO2) emesso ogni anno nell'aria che respiriamo per la produzione e il trasporto di bottiglie di plastica;
• la produzione di circa 6 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno (dato 2006) che costano all'ambiente e alle nostre tasche!
Consigli per una spesa sostenibile
Scegli di acquistare:
• la frutta e la verdura a peso evitando così le numerose confezioni in polistirolo e cellophane;
• i salumi e i formaggi al banco così da non comprare insieme anche le vaschette in plastica;
• la carne e il pesce al banco, riducendo così gli imballaggi attorno ai prodotti;
• pasta e riso in confezioni di cartone;
• le uova in confezioni di cartone;
• le confezioni "formato famiglia", evita le confezioni monodose.
Borse di plastica addio!
Nel mondo si consumano dai 500 ai 1000 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno; in Europa 100 miliardi, in Italia circa 15 miliardi.
La media del consumo di sacchetti di plastica pro capite si aggira, nei paesi industrializzati, tra i 200 e i 500 pezzi all'anno. Sostituendo i normali sacchetti di plastica con altri sacchetti riutilizzabili si eviterebbe di disperdere nell'ambiente 1 milione di tonnellate di plastica all'anno, si risparmierebbero 700 mila tonnellate di petrolio e si ridurrebbero le emissioni di CO2 di 1,4 milioni di tonnellate.

 

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